SPOILER ONCE UPON A TIME
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La nuova stagione di una della serie campione di ascolti dello scorso anno, Once Upon a Time, promette di essere molto più intensa e ambiziosa della prima, in particolare nei primi episodi: così hanno riferito i due autori dello show, Edward Kitsis ed Adam Horowitz. Qui sotto vi riportiamo l’intervista ai creatori della serie, che ci danno qualche assaggio della premiere e anche oltre (ma non preoccupatevi, niente spolier qui), ci parlano dei cambiamenti generali che interesseranno la serie e rivelano anche cosa non possono proprio fare con la figura di Cenerentola.
Prima di tutto, parliamo della decisione di concludere la prima stagione con quello che molti spettatori immaginavano come l’evento che avrebbe chiuso l’intera serie: la maledizione spezzata. Non abbiamo mai visto come scopo principale di questo show quello di “spezzare la maledizione”. Ci sono un sacco di cose che ci interesserebbe esplorare al di là della maledizione. Però sì, sappiamo che gli spettatori immaginavano che questa fosse la sorta di storyline che può essere trascinata avanti anche per anni.
Ma ovviamente non potevate rivelare che i vostri piani erano diversi o si sarebbe rovinata la sorpresa del finale. Spezzare la maledizione alla fine della prima stagione era da sempre il nostro obiettivo, perché ci avrebbe poi permesso nella seconda di andare a scavare un po’ più a fondo nella personalità di questi personaggi, per scoprire chi sono realmente.
Per noi la prima stagione aveva due focus principali: spezzare la maledizione e far sì che Emma credesse (che credo fosse l’altro punto verso cui gli spettatori avrebbero potuto sviluppare un po’ di impazienza a lungo andare).
E la rivelazione per lei doveva arrivare per forza da Henry. Dovevamo farla credere, ma non poteva essere una cosa tipo: ‘Oh mio Dio, Ruby, hai ragione!’ Crediamo si possa lavorare molto su questi personaggi ora che la maledizione è stata spezzata e tutti conoscono le loro vere identità, mentre la prima stagione doveva fungere perlopiù da ponte in questa direzione.
Dopo la fine della maledizione saranno ancora tutti intrappolati a Storybrooke? Un’ottima domanda. Se ora hanno possibilità di muoversi a loro piacimento anche al di fuori dei confini della cittadina è senz’altro uno degli aspetti che analizzeremo nel corso di questa stagione. Dal momento che “la magia sta arrivando” Storybrooke sarà pervasa da un’atmosfera completamente diversa quest’anno.
Ora che è stata portata anche nel nostro mondo, la magia sarà limitata ai confini di Storybrooke o si potrà trovare anche a, non so, Portland? Ho conosciuto un sacco di persone di Portland che credono che lì la magia ci sia già, non hanno bisogno che ce la portiamo noi. Cosa succede portando qualcosa di nuovo in un nuovo posto sarà proprio il focus dei primi episodi. Il modo in cui funziona la magia nel nostro mondo, secondo quali leggi opera e il modo in cui può colpire I nostri personaggi sono diversi rispetto al Regno delle Favole.
Alcuni attori dello show ci hanno rivelato che quest’anno OUAT sarà “più grande”. Ovviamente ci sono costi che aumentano con il passare degli anni, ma vi è anche stato dato un budget più elevato? Le ambizioni di questa stagione sono senz’altro più alte della prima, e abbiamo avuto la possibilità di fare molto di più fin dall’inizio. Senza entrare nei dettagli del budget, tutti nello studio si approcciano a questa serie come a un’enorme tela da dipingere… sicuramente continuerà ad avere una posizione importante l’aspetto di conoscenza, cioè quando cerchiamo di capire cosa possiamo fare e quale sia il modo migliore per realizzarlo. Abbiamo imparato a far fruttare i soldi che avevamo massimizzando la portata del risultato finale. Il punto cruciale è il tempo: se riusciamo a impostare le nostre storie con largo anticipo, il nostro team di effetti speciali e i caporeparto hanno sicuramente più tempo per far bene il loro lavoro.
Inoltre la tecnologia degli effetti speciali è in continuo miglioramento, e questo ci aiuta molto… Ogni settimana cerchiamo di immaginarci in un preciso posto, ipotizziamo di arrivare a un potenziale salto dello squalo e di riuscire ad andare avanti anche oltre quel momento. Il nostro obiettivo è sempre quello di rendere lo show qualcosa di nuovo e piacevole ma senza cambiarne le dinamiche. Ma ci saranno anche diversi aspetti che non seguiremo quest’anno: sappiamo che sono aspetti che non rappresentano quello che il nostro show si propone di essere adesso, quindi rimarremo sul percorso tracciato.
Un’altra cosa che hanno affermato gli attori è che lo show quest’anno sarà “meno fiabesco e più con i piedi per terra”. Ovviamente non metterete mai la testa del Principe Azzurro su una picca, ma è vera questa affermazione? Credo che in parte questa affermazione sia dovuta alla loro reazione al fatto che questa stagione parte da un momento molto teso, ed entro la fine dell’episodio la situazione si fa ancora più intensa. Dal momento che non dobbiamo più delineare i contorni dei personaggi e del loro mondo, ora possiamo immergerci nella realtà di cosa sta accadendo. L’intensità emotiva è a livelli molto alti.
Quindi ora molti degli attori dovranno impersonare ben tre diversi personaggi: il loro attuale io a Storybrooke (dopo che la maledizione è stata spezzata) e, nei flashback, sia il loro alter-ego nel Regno delle favole che quello intrappolato a Storybrooke prima di liberarsi della maledizione. Esatto. Abbiamo deciso di complicare le cose. Ma speriamo piaccia comunque.
E questa complessità vi preoccupa in qualche modo? Nonostante la struttura dello show si farà un po’ più complessa le storie sono comunque sempre raccontate attraverso i personaggi, non viene richiesto allo spettatore di ricordare tantissimi eventi e situazioni. Si ha quindi l’occasione di vedere Tremotino prima che diventasse l’Oscuro, quando era un codardo, e quando lo si rivedrà impaurito per qualcosa lo spettatore saprà ricollegare le cose e saprà da dove questa paura arriva. Non sarà come se fosse andato sottoterra, qualcuno gli avesse passato un pacchetto e non si avrà modo di scoprire cosa c’era dentro per diversi episodi o addirittura stagioni.
Nel corso della prima stagione abbiamo preso questa decisione di mettere tutto sul tavolo, quindi non c’è nessuna fretta di mettere su confusamente un intero mondo.
Qual è la sfida più grande per questa seconda stagione? Sinceramente, la stessa della prima: chiederci quale sarà la prossima storia che racconteremo, quale proprio moriamo dalla voglia di mettere in scena, sempre con i nostri vincoli e seguendo il nostro piano? Quale sarà l’episodio che farà morire d’invidia tutti gli altri autori nello studio e tutti vorranno lavorarci perché quello sarà l’episodio più eccezionale che abbiamo mai realizzato?
Quello che trovo maggiormente interessante a proposito di alcuni dei nuovi personaggi che pensate di inserire in questa nuova stagione è che abbiamo Mulan (una figura storica propria della cultura cinese), Capitan Uncino (un personaggio appartenente alla letteratura di inizio Novecento) e Lancillotto (personaggio storico del quinto secolo forse realmente esistito): non sono tutti dei personaggi delle favole! Prova a tornare al pilot della prima stagione, quando si vede il libro di Henry sfogliato dal vento [e vediamo illustrazioni provenienti da diverse storie]. O anche l’episodio sul Cappellaio Matto, quando si vede la stanza con le porte che conducono a mondi diversi. Se metti in pausa potrai notare che molte di quelle porte hanno un aspetto diverso da quello che ci si potrebbe immaginare.
Le favole tradizionali sono solo il piano terra, perché sono le primissime che impariamo… Chewbacca potrebbe mai comparire a Storybrooke? Probabilmente no, ma perché è una proprietà LucasFilm. Ma sarebbe comunque il benvenuto!
Voi giocate molto con i personaggi della Disney. Ma c’è qualcosa che non potete proprio far loro fare? Di certo non vedremo mai Cenerentola giocare a biliardo in una scena di Boogie Nights – L’altra Hollywood.
Ma comunque non scrivereste neanche una scena così. C’è una linea precisa di cui ci rendiamo conto e cerchiamo quindi di spingere gli eventi più in là possibile ma senza oltrepassarla di troppo. Ci piace l’idea di creare anche storie un po’ più dark, ma non vogliamo sporcare eccessivamente i nostri personaggi: abbiamo avuto l’episodio in cui Biancaneve è “colpita da un sortilegio” e non è in sé, cattura e tortura una guardia con un’ascia, lo minaccia: per come avevamo impostato il nostro personaggio in quel momento andava bene, ma non è qualcosa che potremmo veder fare dai personaggi di un classico Disney.
È stato il nostro momento alla Quentin Tarantino. Così come anche l’episodio su Cappuccetto Rosso, quando lei uccide e divora il suo ragazzo. Il nostro è anche uno show per famiglie, ma siamo stati comunque in grado di dargli quelle sfumature dark che volevamo. Per noi ruota tutto intorno ai personaggi, e ognuno di loro ha anche un lato più oscuro.
Fonte-->http://enchantedtales.myblog.it/archive/2012/10/01/titolo-del-post.html
La nuova stagione di una della serie campione di ascolti dello scorso anno, Once Upon a Time, promette di essere molto più intensa e ambiziosa della prima, in particolare nei primi episodi: così hanno riferito i due autori dello show, Edward Kitsis ed Adam Horowitz. Qui sotto vi riportiamo l’intervista ai creatori della serie, che ci danno qualche assaggio della premiere e anche oltre (ma non preoccupatevi, niente spolier qui), ci parlano dei cambiamenti generali che interesseranno la serie e rivelano anche cosa non possono proprio fare con la figura di Cenerentola.
Prima di tutto, parliamo della decisione di concludere la prima stagione con quello che molti spettatori immaginavano come l’evento che avrebbe chiuso l’intera serie: la maledizione spezzata. Non abbiamo mai visto come scopo principale di questo show quello di “spezzare la maledizione”. Ci sono un sacco di cose che ci interesserebbe esplorare al di là della maledizione. Però sì, sappiamo che gli spettatori immaginavano che questa fosse la sorta di storyline che può essere trascinata avanti anche per anni.
Ma ovviamente non potevate rivelare che i vostri piani erano diversi o si sarebbe rovinata la sorpresa del finale. Spezzare la maledizione alla fine della prima stagione era da sempre il nostro obiettivo, perché ci avrebbe poi permesso nella seconda di andare a scavare un po’ più a fondo nella personalità di questi personaggi, per scoprire chi sono realmente.
Per noi la prima stagione aveva due focus principali: spezzare la maledizione e far sì che Emma credesse (che credo fosse l’altro punto verso cui gli spettatori avrebbero potuto sviluppare un po’ di impazienza a lungo andare).
E la rivelazione per lei doveva arrivare per forza da Henry. Dovevamo farla credere, ma non poteva essere una cosa tipo: ‘Oh mio Dio, Ruby, hai ragione!’ Crediamo si possa lavorare molto su questi personaggi ora che la maledizione è stata spezzata e tutti conoscono le loro vere identità, mentre la prima stagione doveva fungere perlopiù da ponte in questa direzione.
Dopo la fine della maledizione saranno ancora tutti intrappolati a Storybrooke? Un’ottima domanda. Se ora hanno possibilità di muoversi a loro piacimento anche al di fuori dei confini della cittadina è senz’altro uno degli aspetti che analizzeremo nel corso di questa stagione. Dal momento che “la magia sta arrivando” Storybrooke sarà pervasa da un’atmosfera completamente diversa quest’anno.
Ora che è stata portata anche nel nostro mondo, la magia sarà limitata ai confini di Storybrooke o si potrà trovare anche a, non so, Portland? Ho conosciuto un sacco di persone di Portland che credono che lì la magia ci sia già, non hanno bisogno che ce la portiamo noi. Cosa succede portando qualcosa di nuovo in un nuovo posto sarà proprio il focus dei primi episodi. Il modo in cui funziona la magia nel nostro mondo, secondo quali leggi opera e il modo in cui può colpire I nostri personaggi sono diversi rispetto al Regno delle Favole.
Alcuni attori dello show ci hanno rivelato che quest’anno OUAT sarà “più grande”. Ovviamente ci sono costi che aumentano con il passare degli anni, ma vi è anche stato dato un budget più elevato? Le ambizioni di questa stagione sono senz’altro più alte della prima, e abbiamo avuto la possibilità di fare molto di più fin dall’inizio. Senza entrare nei dettagli del budget, tutti nello studio si approcciano a questa serie come a un’enorme tela da dipingere… sicuramente continuerà ad avere una posizione importante l’aspetto di conoscenza, cioè quando cerchiamo di capire cosa possiamo fare e quale sia il modo migliore per realizzarlo. Abbiamo imparato a far fruttare i soldi che avevamo massimizzando la portata del risultato finale. Il punto cruciale è il tempo: se riusciamo a impostare le nostre storie con largo anticipo, il nostro team di effetti speciali e i caporeparto hanno sicuramente più tempo per far bene il loro lavoro.
Inoltre la tecnologia degli effetti speciali è in continuo miglioramento, e questo ci aiuta molto… Ogni settimana cerchiamo di immaginarci in un preciso posto, ipotizziamo di arrivare a un potenziale salto dello squalo e di riuscire ad andare avanti anche oltre quel momento. Il nostro obiettivo è sempre quello di rendere lo show qualcosa di nuovo e piacevole ma senza cambiarne le dinamiche. Ma ci saranno anche diversi aspetti che non seguiremo quest’anno: sappiamo che sono aspetti che non rappresentano quello che il nostro show si propone di essere adesso, quindi rimarremo sul percorso tracciato.
Un’altra cosa che hanno affermato gli attori è che lo show quest’anno sarà “meno fiabesco e più con i piedi per terra”. Ovviamente non metterete mai la testa del Principe Azzurro su una picca, ma è vera questa affermazione? Credo che in parte questa affermazione sia dovuta alla loro reazione al fatto che questa stagione parte da un momento molto teso, ed entro la fine dell’episodio la situazione si fa ancora più intensa. Dal momento che non dobbiamo più delineare i contorni dei personaggi e del loro mondo, ora possiamo immergerci nella realtà di cosa sta accadendo. L’intensità emotiva è a livelli molto alti.
Quindi ora molti degli attori dovranno impersonare ben tre diversi personaggi: il loro attuale io a Storybrooke (dopo che la maledizione è stata spezzata) e, nei flashback, sia il loro alter-ego nel Regno delle favole che quello intrappolato a Storybrooke prima di liberarsi della maledizione. Esatto. Abbiamo deciso di complicare le cose. Ma speriamo piaccia comunque.
E questa complessità vi preoccupa in qualche modo? Nonostante la struttura dello show si farà un po’ più complessa le storie sono comunque sempre raccontate attraverso i personaggi, non viene richiesto allo spettatore di ricordare tantissimi eventi e situazioni. Si ha quindi l’occasione di vedere Tremotino prima che diventasse l’Oscuro, quando era un codardo, e quando lo si rivedrà impaurito per qualcosa lo spettatore saprà ricollegare le cose e saprà da dove questa paura arriva. Non sarà come se fosse andato sottoterra, qualcuno gli avesse passato un pacchetto e non si avrà modo di scoprire cosa c’era dentro per diversi episodi o addirittura stagioni.
Nel corso della prima stagione abbiamo preso questa decisione di mettere tutto sul tavolo, quindi non c’è nessuna fretta di mettere su confusamente un intero mondo.
Qual è la sfida più grande per questa seconda stagione? Sinceramente, la stessa della prima: chiederci quale sarà la prossima storia che racconteremo, quale proprio moriamo dalla voglia di mettere in scena, sempre con i nostri vincoli e seguendo il nostro piano? Quale sarà l’episodio che farà morire d’invidia tutti gli altri autori nello studio e tutti vorranno lavorarci perché quello sarà l’episodio più eccezionale che abbiamo mai realizzato?
Quello che trovo maggiormente interessante a proposito di alcuni dei nuovi personaggi che pensate di inserire in questa nuova stagione è che abbiamo Mulan (una figura storica propria della cultura cinese), Capitan Uncino (un personaggio appartenente alla letteratura di inizio Novecento) e Lancillotto (personaggio storico del quinto secolo forse realmente esistito): non sono tutti dei personaggi delle favole! Prova a tornare al pilot della prima stagione, quando si vede il libro di Henry sfogliato dal vento [e vediamo illustrazioni provenienti da diverse storie]. O anche l’episodio sul Cappellaio Matto, quando si vede la stanza con le porte che conducono a mondi diversi. Se metti in pausa potrai notare che molte di quelle porte hanno un aspetto diverso da quello che ci si potrebbe immaginare.
Le favole tradizionali sono solo il piano terra, perché sono le primissime che impariamo… Chewbacca potrebbe mai comparire a Storybrooke? Probabilmente no, ma perché è una proprietà LucasFilm. Ma sarebbe comunque il benvenuto!
Voi giocate molto con i personaggi della Disney. Ma c’è qualcosa che non potete proprio far loro fare? Di certo non vedremo mai Cenerentola giocare a biliardo in una scena di Boogie Nights – L’altra Hollywood.
Ma comunque non scrivereste neanche una scena così. C’è una linea precisa di cui ci rendiamo conto e cerchiamo quindi di spingere gli eventi più in là possibile ma senza oltrepassarla di troppo. Ci piace l’idea di creare anche storie un po’ più dark, ma non vogliamo sporcare eccessivamente i nostri personaggi: abbiamo avuto l’episodio in cui Biancaneve è “colpita da un sortilegio” e non è in sé, cattura e tortura una guardia con un’ascia, lo minaccia: per come avevamo impostato il nostro personaggio in quel momento andava bene, ma non è qualcosa che potremmo veder fare dai personaggi di un classico Disney.
È stato il nostro momento alla Quentin Tarantino. Così come anche l’episodio su Cappuccetto Rosso, quando lei uccide e divora il suo ragazzo. Il nostro è anche uno show per famiglie, ma siamo stati comunque in grado di dargli quelle sfumature dark che volevamo. Per noi ruota tutto intorno ai personaggi, e ognuno di loro ha anche un lato più oscuro.
Fonte-->http://enchantedtales.myblog.it/archive/2012/10/01/titolo-del-post.html
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