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mercoledì 26 giugno 2013

SPOILER THE ORIGINALS / THE VAMPIRE DIARIES


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Fresca fresca di ieri eccovi un’intervista al nostro Daniel Gillies per TvRage. Vediamo cosa ci dice sul personaggio di Elijah e in particolare su The Originals, che, come ci ha ricordato melusine, andrà in onda a partire dal 15 ottobre sulla CW!

Questa mattina ho avuto il piacere di chiacchierare con Daniel Gillies, star sia di Saving Hope sulla CTV che dello spin-off di The Vampire Diaries, The Originals, che andrà in onda prossimamente sulla CW. Daniel ha anche scritto e diretto il suo primo film Broken Kingdom, che ha debuttato nel 2012, e ha visto come protagonisti sia Daniel che sua moglie, Racheal Leigh Cook.

Tra il debutto di domani [oggi ndT] in Canada della seconda stagione di Saving Hope e l’arrivo in autunno di The Originals, già anticipato, Gillies è incredibilmente impegnato – tuttavia non vede l’ora di iniziare il suo prossimo progetto cinematografico. Ho chiesto a Daniel delle sue esperienze con Elijah, il vampiro non morto e star di The Originals sulla CW.

TVRage: Innanzitutto congratulazioni! “The Originals” è stato preso!

Daniel Gillies: Grazie mille, amico.

TVR: Elijah è sopravvissuto per secoli; questo è qualcosa che devi tenere a mente ogni volta che ti rapporti ad una nuova scena? Il fatto che lui sia senza età e il suo passato influiscono costantemente sul modo in cui interpreti ogni nuova scena che devi fare?

DG: Questa è davvero una bella domanda. Mi è davvero difficile ritornare ad interpretare Elijah dopo aver interpretato Joel [Dr. Joel Goran, il personaggio interpretato da Daniel in "Saving Hope"]. Non è come schiacciare un bottone. Per me Joel è davvero sciolto e vivo e, per così dire, posso andare ovunque, fisicamente parlando, con lui. E’ molto umano, mi assomiglia molto. Con Elijah devo inserire un certo grado di peso e comando. Sfortunatamente, io come persona, non possiedo queste caratteristiche. Voglio dire, penso che ognuno di noi le abbia, ma c’è una sorta di frequenza con Elijah che devo trovare… una cadenza particolare. Non so perché io gli abbia dato un suono e un accento e un’andatura così difficili – è quasi teatrale. E intendo questo in modo affettuoso. So che alle persone piace di più quando le cose diventano amplificate in modo ridicolo. C’è una sorta di pericolo con Elijah ogni volta, ma ho bisogno di trovarlo attraverso una sorta di quiete e sicurezza. Penso che lui sia più o meno leggermente divertito da tutto ciò che traspira. Non sembra mai molto minacciato, anche quando in realtà lo è. E’ un personaggio interessante, sono molto fortunato ad interpretare questo ruolo.

E nessuno si aspettava che Elijah restasse in giro per la quantità di tempo che è stato in giro. Più mi incamminavo su questa strada, più mi accorgevo di questa cosa che emergeva. Sono sicuro che un sacco di amanti confesserebbero di avere una sorta di piccoli momenti o sketch che fanno l’uno con l’altro – è quasi come qualcosa che avresti fatto con i tuoi compagni di scuola quando eri bambino. Forse imitare uno dei tuoi insegnanti o magari uno dei tuoi amici – il momento diventa la sua stessa energia, capisci? E in un certo modo sto scoprendo cose nuove su Elijah ogni volta. Sul suo lato romantico, per esempio. Ovviamente lo sto esplorando attraverso i copioni che mi fanno avere, quando rivelano certe cose riguardo alla sua storia, ma in realtà sono io quello che attiva molti dei dettagli più fini che conquistano facilmente le persone. Le persone comprendono Elijah veramente, cosa da cui sono veramente toccato. Voglio dire, ovviamente è una creazione complessa, ma ciò che è chiaro è che si tratta di una creazione reciproca: non è stato per niente scritto in questo modo. Non è scritto in questo modo sulla pagina. Dare un certo tocco di umorismo e pathos a qualcuno che sarebbe potuto essere molto più bidimensionale è stato un vero onore. Qualcosa di simile è successo con “Broken Kingdom” [il film debutto scritto e diretto da Gillies], guardo Elijah e mi chiedo se rifarei quello che ho fatto con quel personaggio – no, in realtà dei venti o più episodi che ho girato, penso che ce ne siano solo due che mi sono piaciuti, forse. E non si tratta di crocifiggere me stesso, o di non credere in me stesso come artista, è solo il fatto, il modo in cui è.

TVR:Beh, per fortuna hai una legione di fan a cui sono piaciuti tutti gli episodi! Quindi possono amarli anche per te, immagino. Un’altra domanda su Elijah: come hai detto tu, ha veramente questo peso su di sè. A volte può essere descritto come molto calmo e composto… e altre volte è spinto fuori da questo modo di essere. Sono curioso, dato che tu sei l’unica persona a conoscenza della risposta: vedi Elijah come una persona calma che viene spinta troppo oltre, o c’è sempre un caos dentro di lui che cerca di tenere sempre sotto controllo?

DG: Questo è interessante. Penso che, essendo fratello di Klaus, ci sia sempre un caos che lui tenta costantemente di tenere sotto controllo. Questa è la risposta corta alla domanda. Negli anni mi ha sempre confuso vedere le persone interpretare spiriti immortali o persone che sono state in giro per un paio di centinaia di anni, e mi confonde vedere il loro comportamento incostante, tempestoso o precario. Perché non avrebbero dovuto impare una cosa o due? E capisco perfettamente che è parte della bellezza del folklore sui vampiri: quando guardi Lestat [dai romanzi di Anne Rice], che è stato in giro per circa 200 anni, ma che, a dispetto della maturità, è ancora nella sua infanzia. Ma penso che parte del fascino intrinseco dei vampiri è che noi siamo quello che siamo e non si può scappare, davvero. Stefan è Stefan, Klaus è Klaus, Elijah è Elijah. Sono di per sè quello che sono. Ma immagino che la cosa che mi abbia sempre lasciato perplesso sia: come mai, nel tempo, non acquisisci un certo grado di potere, o gravità, o perlomeno di comprensione.

Immagino che se esistesse una creatura in grado di vivere per un così lungo periodo di tempo, essa proverebbe una profonda tristezza e un’ammirazione per l’umanità. Non so. E’ un’idea così bella, il vampiro. Riesco a capire perché le persone ne siano così innamorate, è un’idea infinitamente bella.

TVR: Assolutamente. Quindi, solo per stuzzicare noi, i tuoi fan, ecco questa domanda: come pensi che “The Originals” differirà da “The Vampire Diaries”? Cosa dobbiamo aspettarci?

DG: Penso che tratterà molto di più della famiglia, i copioni fanno sempre riferimento alla famiglia. I legami e, se posso dirlo, a volte anche le manette della famiglia. Penso che sarà anche un po’ più cupo. Penso che sarà un po’ più adulto. Voglio dire, Joseph Morgan ed io siamo un po’ più vecchi degli altri. Beh, in realtà Ian Somerhalder ha la nostra stessa età. Ma noi siamo un po’ più vecchi. Penso che questo porti con sè un certo tipo di energia e naturalmente devi scrivere tenendola presente. Anche se noi abbiamo centinaia di anni e in teoria non c’è poi così tanta differenza di età tra noi e gli altri vampiri, penso che noi dobbiamo comunque scrivere tenendo presente questo fatto. Soprattutto quando inserisci nuovi amanti nella storia.

Amico, se mi quoti sui nuovi amanti, i fan lo odieranno! Loro sviluppano veramente queste realtà. Davvero odiano sentir parlare di chiuque sia nuovo sulla scena. Per fortuna, c’è una sorta di amnesia dei fan. Ricorderanno un certo personaggio o una certa storia d’amore, finché qualcuno che non sia altrettando grande la soppianti. Solo a questo punto saranno contenti di dimenticare.

Ma penso che lo show sia più oscuro, più adulto. Penso che ci sarà molto più incantesimo e magia anche grazie il setting di New Orleans che dobbiamo soddisfare. E penso anche che vedremo molti più conflitti. Molto strategico… ci sarà una battaglia per rivendicare questo regno. Una battaglia tipo mafia con Elijah e Klaus che usurperanno il loro ex-regno.

TVR: Sembra grandioso! Apprezzo veramente che tu ci abbia dato un po’ del tuo tempo oggi.

DG: Grazie amico.


FONTE-->http://www.vampirediaries-love.net/2013/06/daniel-gillies-su-the-vampire-diaries-e-the-originals/

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